All’alba di oggi, nelle campagne desolate a pochi chilometri da Borgo Mezzanone, si è consumata una tragedia che ha spezzato la vita di un giovane bracciante e ne ha lasciato un altro in condizioni critiche. Due uomini, entrambi originari del Mali, stavano viaggiando in sella a uno scooter su una strada deserta, quando sono stati improvvisamente travolti da un’auto pirata. Il veicolo, senza alcuna traccia di umanità, ha abbandonato i due braccianti gravemente feriti sull’asfalto, fuggendo senza prestare soccorso.
La scena che si è presentata ai soccorritori è stata drammatica. Erano circa le sei del mattino quando l’incidente è avvenuto, proprio mentre il sole iniziava a tingere di luce tenue le campagne circostanti. Il primo a giungere sul luogo dell’incidente è stato un equipaggio del 118, inviato dalla postazione di Borgo Incoronata, seguito da un elisoccorso che ha tentato disperatamente di salvare le vite dei due giovani. Uno dei braccianti, privo di documenti e quindi ancora non identificato, è deceduto poco dopo il ricovero in ospedale a causa di una grave emorragia addominale, causata dall’impatto violentissimo. L’altro, anch’egli di circa 25 anni, è ora ricoverato al Policlinico di Foggia con fratture multiple al bacino, agli arti inferiori e a una spalla. Le sue condizioni sono giudicate critiche e i medici stanno facendo tutto il possibile per stabilizzarlo.
La dinamica dell’incidente, secondo le prime ricostruzioni, è chiara: l’auto che ha travolto i due giovani è stata trovata ribaltata e abbandonata a qualche decina di metri dal luogo dell’impatto. Le forze dell’ordine stanno indagando per risalire agli occupanti del veicolo, cercando di ricostruire ogni dettaglio di quella tragica mattina. Al momento, però, l’identità di chi si trovava alla guida dell’auto rimane un mistero.
Questo drammatico episodio solleva, ancora una volta, il problema delle condizioni in cui vivono e lavorano i braccianti stranieri nelle campagne italiane. Spesso costretti a muoversi su mezzi di fortuna, privi di documenti e diritti, questi lavoratori sono esposti a rischi enormi, non solo sul lavoro ma anche durante i loro spostamenti quotidiani. L’incidente di Borgo Mezzanone è solo l’ultimo di una serie di tragedie che colpiscono una comunità già duramente provata dalla precarietà e dall’abbandono.
Il gesto dell’autista che, dopo aver travolto due vite, è fuggito senza assumersi la responsabilità del suo atto, rappresenta un ulteriore colpo al senso di giustizia e umanità che dovrebbe guidare una società civile. Mentre le indagini continuano, resta il dolore di una comunità che piange l’ennesima vittima di un sistema che troppo spesso lascia indifesi i più vulnerabili.
Questa tragedia non è solo un fatto di cronaca, ma un appello a riflettere sulla condizione dei migranti che lavorano nelle nostre campagne, sulle loro vite segnate dalla fatica e dall’incertezza, e sull’indifferenza che li circonda. L’auto ribaltata e abbandonata è l’emblema di una società che, in troppi casi, volta lo sguardo altrove di fronte alle sofferenze dei più deboli.